- Crescita sostenibile attraverso i dettami del Green New Deal, perseguendone pedissequamente dettami, indirizzi, direttive ed obiettivi, investendo nella transizione ecologica ed energetica e combattendo la sindrome di NIMBY (Not In My Back Yard, “Non nel mio cortile”)
- Perseguire e difendere lo sviluppo della Transizione Ecologica, non solo con lo spirito filantropico, sicuramente non per moda, ma soprattutto per coglierne le grandi opportunità per i prossimi 30 anni di sviluppo economico ed occupazionale, perseguire un confronto politico che porti a capitalizzare una svolta epocale che può da un lato aiutare e proteggere il futuro delle prossime generazioni, dall’altro contribuire con alti tassi di crescita, allo sviluppo economico.
- La nostra è una visione meridionalista, ma non nostalgica e separatista. Noi Green intende sostenere il meridione affinchè possa appunto capitalizzare, in ottica transizione ecologica ed energetica, l’enorme potenzialità economica delle energie rinnovabili, le cui fonti, mare, sole e vento, rappresentano un serbatoio naturale ed un patrimonio ineguagliabile rispetto all’intero pianeta, per lo sviluppo economico ed occupazionale per i prossimi 50 anni.
- Nella nostra visione L’Italia potrebbe diventare il polo logistico per lo stoccaggio e la distribuzione di energie rinnovabili; l’estensione della penisola nel mediterraneo, la riqualificazione e la trasformazione dei porti di Taranto, Palermo, Gioia Tauro, Salerno e Napoli, possono offrire la possibilità di creare HUB di Idrogeno verde, per lo stoccaggio e lo smistamento verso l’Europa di energia green proveniente da ogni luogo nel mondo e prodotta a costi molto più bassi grazie a condizioni climatiche e naturali più adatte; quindi l’Italia potrebbe diventare il polo logistico dell’energia e trader energetico privilegiato verso il mercato europeo, grazie anche alle proprie dirette produzioni, avendo a portata di mano, nel territorio, “giacimenti proprietari ed infiniti” di energie da fonte rinnovabile.
- Pressare Stato, Regioni e Comuni affinchè si utilizzino i fondi del PNRR, sburocratizzando e rendendo semplice l’utilizzo dei fondi per sostenere le imprese, migliorare le infrastrutture, le opere, gli ospedali, le scuole.
- Adottare misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e le loro conseguenze
- Investire sulla ristrutturazione edilizia in ottica soprattutto di efficienza energetica, utilizzando il sistema dei crediti fiscali quali moneta di scambio virtuale
- Incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici attraverso sistemi di incentivazione basati sui crediti fiscali e spingere alla creazione di comunità energetiche ed all’Internet dell’energia
- Combattere la povertà energetica con l’utilizzo delle comunità energetiche
- Promuovere e sostenere con forme di incentivazione la mobilità elettrica e lo sharing
- Investire sull’economia circolare, creando distretti di produzione, recupero e riciclo. Incentivare con detassazione la vendita di prodotti provenienti da sistemi di riciclo;
- Bloccare la cementificazione ed incentivare lo sviluppo dell’edilizia utilizzando spazi ormai già cementificati, ristrurrandoli e rendendoli più compatibili con i territori
- Combattere il dissesto idrogeologico mediante la riforestazione delle aree boschive deforestate, il controllo dello sviluppo urbano nel rispetto del ciclo idrogeologico, la pulizia e manutenzione dei corsi d’acqua, il recupero e stabilizzazione dei terreni d’altura, l’ utilizzo responsabile e sostenibile delle risorse idriche del sottosuolo, il contrasto dell’abusivismo edilizio, l’utilizzo di pavimentazioni drenanti.
- Sostenere l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani e donne attraverso meccanismi di sostegno e di redistribuzione del reddito come esistenti in tutta Europa, ma dando a pubbliche amministrazioni ed imprese la facoltà di attingere, a condizioni di costi del lavoro favorevolissime, al serbatoio di forza lavoro generato dalla misura di sostegno, generando esperienze ed evitando che il sostegno diventi solo una misura di assistenzialismo.
- Supportare le pubbliche amministrazioni , soprattutto i piccoli comuni, i borghi e le comunità marginali, verso una transizione gestionale, che renda più smart e più efficace l’opera di assistenza ai cittadini, attingendo a nuove risorse di lavoro riqualificate attraverso i meccanismi di sostegno..
- Incentivare l’occupazione con misure di forte incentivazione per le imprese
- Favorire l’equita contrastando ogni forma di discriminazione. Il Movimento NOI GREEN persegue l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di donne e ragazze secondo quanto previsto dall’agenda 2030;
- Potenziare e promuovere l’inclusione sociale, economica e politica di tutti, a prescindere da età, sesso, disabilità, razza, etnia, origine, religione, stato economico o altro. In particolare il Movimento intende promuovere azioni e promozioni atte a rileggere la storia dell’Unità d’Italia ,per raccontare alle future generazioni la verità su un meridione prima privato della sua indipendenza con la forza e poi defraudato e saccheggiato. Ad oltre 160 nni di malaunità provvedere a ripristinare sistemi di equilibrio economico e sociale , eliminando ogni forma di discriminazione territoriale che scaturisce ed è causata esclusivamente da una profonda mistificazione della storia.
- Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare l’alimentazione e promuovere l’agricoltura sostenibile;
- Garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti
- Investire sulla digitalizzazione e la equità digitale per territori e classi sociali
- Promuovere e sviluppare l’utilizzo di sistemi di scambio di valore e di certificazione attraverso le tecnologie blockchain
- Promuovere l’utilizzo delle criptovalute e di qualsiasi forma di scambio basata sulla valorizzazione del lavoro
- Utilizzare le blockchain per lo scambio di informazioni tra cittadini e pubblica amministrazione cominciando dalle consultazioni elettorali.
- Riforme Istituzionali: Noi Green è contraria all’attuale legge elettorale, che di fatto toglie al popolo il potere di scegliere i propri rappresentanti, che invece vengono prevalentemente decisi dai partiti. Gli stessi, una volta eletti, pur essendo stati votati nei collegi territoriali, non hanno interesse a rappresentare i cittadini di quel territorio, ma hanno più interessi ad accettare le proposte e le strategie politiche del partito, anche se le stesse non gradite perché in contrasto con gli interessi degli elettori che rappresentano. Infatti, Il referente che giudica l’operato del parlamentare non è il popolo, ma lo sono i capi partito. Noi green propone una legge elettorale sempre basata sul bipolarismo, solo sui colleggi uninominali, senza possibilità di candidarsi in più colleggi, con primarie per la scelta del candidato della lista nel collegio. L’eliminazione delle liste prescritte e decise dai partiti, darebbe immediatamente responsabilità al deputato eletto verso i cittadini di quel territorio.
Noi Green propone inoltre delle modifiche al voto di fiducia; il continuo abuso ormai che ne viene fatto per approvare Leggi e decreti oggetto di dibattimenti con esiti non sempre condivisi nelle compagini governative, è diventato sempre di più, nelle ultime legislature, strumento di ricatto per i parlamentari; essendo uno strumento costituzionale necessario di verifica che il governo goda di una maggioranza politica stabile e a rendere noti i gruppi parlamentari che lo sostengono, Noi Green propone che i capigruppo continuino a dichiarare palesemente le intenzione dei partiti, ma che dei singoli parlamentari sia invece segreto. Tale modifica ridurrebbe l’abuso del ricorso allo strumento “fiducia” e del conseguente abuso di decreti legge del CDM da convertire in un parlamento di fatto oggi esautorato da una votazione democratica, essendo costretti i parlamentari a votare come da indicazioni dei partiti e quindi di non poter decidere in rappresentanza degli interessi dei propri elettori. Anche sul ricorso continuo ai D.L. del C.D.M. NOI-GREEN propone di conseguenza una non applicabilità dell’immediata esecuzione, se non per problematiche di evidente gravità ed urgenza per motivi di sicurezza e di salute pubblica (esempio classico della decisione del lock down nel periodo della pandemia) e propone in alternativa una conversione in legge non in 2 mesi ma massimo in 2 settimane, affinchè sia il parlamento, con la sua eventuale approvazione, frutto di una discussione democratica, eventualmente a rendere esecutivo il D.L. con l’approvazione.
Il termine transizione ci è molto caro e noi intendiamo perseguire qualsiasi passaggio, qualsiasi cambiamento, qualsiasi transito da ciò che è vecchio, stantio e deleterio, verso qualcosa di nuovo, che possa conferire alle nuove generazioni un futuro migliore; di seguito alcuni punti imprescindibili del nostro programma: